LA POLITICA RISOLVA IL CASO OSPEDALE DI ANAGNI

COMUNICATO STAMPA DEL GIORNO 1° SETTEMBRE 2018

                        

L’obiettivo perseguito da lungo tempo  dalla Regione Lazio a guida Zingaretti e dalla ASL  di Frosinone, di abbattere  definitivamente l’ ultima  struttura  che  offriva un minimo servizio di  emergenza/urgenza per la zona nord della provincia di Frosinone,  ha portato, come  ben sappiamo, alla  chiusura del Punto di Primo Intervento presente   nell’ ex- Ospedale di Anagni, sostituito dal  PAT  (Presidio  Ambulatoriale  Territoriale). Vale  a dire, agli stessi costi, è stato sostituito un servizio efficace, il Punto di Primo Intervento, con il  nulla che risponda alle  esigenze della  città e dei  comuni  limitrofi. Il cittadino percepisce quindi che in questo caos l’unica certezza è il taglio dei servizi sanitari pubblici  a fronte di  nulla   che garantisca il diritto alla  parità di accesso alle  prestazioni sanitarie, ma  spalanca  la porta alle  strutture  private, per chi  può pagarsele. Vedi anche lo  Stop all’assistenza sanitaria per i cardiopatici cronici della provincia di Frosinone al di sopra dei 69 anni, decretato dalla Asl di Frosinone.  Non è un caso che  nel 2017, secondo i dati ufficiali dell’  IPS ( Indice  Performance  Sanitaria ) e del Censis circa 13 milioni di  Italiani  abbiano rinunciato  a curarsi per motivi economici. In pratica una  famiglia  su tre.  Tutto questo mentre la Regione Lazio  ha  imposto ai cittadini l’ addizionale  regionale  Irpef  al  massimo  livello.

La reazione  degli  Anagnini  alla  gravità di  quanto successo è stata l’ imponente manifestazione  del  2  agosto, promossa  dal  Movimento “ Adesso  Basta “ per chiedere  la riapertura del PPI  e l’ avvio delle procedure  necessarie per  avere il Pronto Soccorso.  A questo scopo è stato  allestito un presidio permanente davanti all’ ex-Ospedale per una raccolta  di firme  (oltre ventimila  finora) che  procede  senza  sosta  e  con ottimi risultati.

La  manifestazione  del  2 agosto ha dato certamente  un segnale  politicamente  importante   per la  presenza , accanto al  Sindaco di Anagni, dei  sette sindaci dei  Comuni  dell’ area  nord  della  provincia, i quali hanno dichiarato di  voler  affrontare  uniti  il problema  sanitario senza  etichette di partito, riconoscendo  l’ urgenza  sanitaria  come scelta  politica  comune che  vada   oltre le convenienze di bottega, le chiacchiere inconcludenti,  la difesa d’ ufficio di decisioni  indifendibili. 

Va invece rafforzata l’ unità di azione  tra istituzioni e cittadini per ottenere risultati concreti, ma tale obiettivo si può  raggiungere soltanto  con un costante attivismo da parte dei sindaci nel chiedere il pronto soccorso, con i servizi collegati come da piattaforma dei cinque punti, approvata due anni fa dai nove comuni della zona nord e una chiara informazione data  ai cittadini su tutte le  iniziative,  amministrative, giuridiche  e politiche già intraprese  e da intraprendere  da parte del Sindaco di Anagni e di tutti gli altri Sindaci.

Ogni ritardo e omissione nelle iniziative e nell’ essenziale e corretta comunicazione  comporterebbe, inevitabilmente,  la  caduta  del rapporto di fiducia instauratosi faticosamente tra chi governa  e  chi  è governato e renderebbe  molto deboli  gli strumenti  di intervento, vanificando la risposta che è venuta  il 2 agosto scorso.

 

 Il Comitato  “ Salviamo l’ ospedale  di  Anagni “

  Diritto alla Salute  Anagni  Viva   Comitato Osteria della  Fontana   Anagni Scuola Futura  

LegAmbiente Circolo di Anagni  Comitato Residenti Colleferro   Re.Tu.Va.Sa.  Comitato S. Bartolomeo Comitato Ponte del Papa.

Anagni, 1° settembre 2018

 

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