QUANDO IL MEDICO E’ DISUMANO

Dobbiamo riportare una notizia che non avremmo mai voluto dare. Ci è pervenuta una lettera che un nostro concittadino ha recapitato alla direzione aziendale di Frosinone che riportiamo integralmente. Nella lettera viene descritto il tormento che il nostro concittadino paziente ha dovuto sopportare a causa dell’ostinata mancanza di umanità e professionalità dimostrata da un medico in forza all’Ospedale civile di Anagni.

 Le condizioni del nostro Ospedale civico sono note: non vi sono più reparti di degenza e sono rimasti attivi solo la nefrologia con il servizio dialisi, il laboratorio analisi e radiologico con qualche ambulatorio. Nell’Ospedale di Anagni non si nasce più da tempo, ma neanche si muore. Il Pronto soccorso di una volta è stato declassato a punto di primo intervento  Una delle poche opportunità ancora concesse alla cittadinanza anagnina e a quella della zona nord della Ciociaria, in fatto di Diritto alla salute, è il punto di primo intervento aperto 24 ore su 24. Questo punto di primo intervento non sarà adeguato per affrontare casi da codice rosso, ma se potenziato potrebbe essere un buon punto di riferimento per tutti quei casi da codice bianco, verde e giallo, e sono la maggioranza,  che affollano i veri Pronto soccorso.

Proprio al Primo intervento di Anagni il nostro concittadino si è rivolto in preda a dolori atroci trovando un’ottima accoglienza. Sarebbe filato tutto liscio e, sicuramente, il caso si sarebbe risolto in breve tempo, se non ci si fosse messo di mezzo il medico radiologo di turno che avrebbe dovuto fargli una banale ecografia per accertare l’origine del dolore. Il medico però, oltre ad arrivare in ritardo, l’ecografia non l’ha voluta fare, lasciando il povero paziente a languire nel suo dolore.

I dettagli si possono leggere nella lettera, mentre invece sarebbe bene che la direzione aziendale Asl facesse sapere che provvedimenti vuole prendere nei confronti di chi, approfittando del degrado della sanità ciociara e dell’incertezza organizzativa, viene a rubare lo stipendio.

Anche le organizzazioni sindacali dovrebbero farci sapere cosa intendono fare nei confronti di questi parassiti che, oltre a frodare lo Stato, vanificano gli sforzi di quei lavoratori che ancora credono nel servizio pubblico nella sanità e onestamente lavorano e si prodigano, molte volte rischiando di persona, per  alleviare le sofferenze dei cittadini.

 

 

LA LETTERA DI GIANLUCA G.:

Anagni 16/02/2015

                                                                                                               Spett.le

                                                                                 Direttore Generale Asl Frosinone

                                                                                                    U.R.P. Asl Frosinone

                                                                                                      

                                                                                      Direttore Sanitario Asl Frosinone

 

                                                                                                          

 Oggetto: esposto 

 

Con la presente il sottoscritto informa la spettabile direzione di quanto segue:

Giovedì 12/02/2015 alle 8.40 circa  venivo portato d’urgenza al pronto soccorso di Anagni per dei fortissimi dolori all’addome e ai reni.

Immediatamente soccorso dagli operatori sanitari del pronto soccorso mi veniva attribuito il codice giallo e prestate le prime cure mediante somministrazione di farmaci in via endovenosa.

Verso le 9.30 non migliorando la situazione, il responsabile del pronto soccorso riteneva opportuno effettuare un’ecografia per accertare le cause del dolore e prestare le cure specifiche.

Indi, venivo portato al reparto radiologia, ma gli addetti del reparto informavano che il radiologo non era ancora in servizio.

Pertanto, venivo riportato al PS dove mi venivano ulteriormente somministrati farmaci in via endovenosa visto che i dolori non accennavano a diminuire anzi divenivano lancinanti. 

Rimanevo al PS in attesa del radiologo per altre 2 ore.

Finalmente alle 11,20, venivo riportato in radiologia per l’ecografia ma giunto lì il radiologo, Dott. ..., nell’indifferenza più assoluta e ignorando completamente la mia  sofferenza e il mio stato di salute, si rifiutava di eseguire l’esame nonostante la Responsabile del pronto soccorso con insistenza gli ribadisse la necessità di procedere all’esame ecografico. A tal riguardo  allego copia verbale pronto soccorso in cui si evince il diniego del medico ad effettuare l’ecografia renale e la successiva comunicazione del rifiuto alla direzione sanitaria da parte del responsabile del pronto soccorso.

Sconcertato, venivo nuovamente riportato al PS e di nuovo mi venivano somministrati altri farmaci sempre per via endovenosa nel tentativo invano di alleviare il dolore.

Increduli e sconvolti di quanto stava accadendo i miei familiari decidevano di chiamare i Carabinieri di Anagni e di denunciare i fatti. Prontamente intervenuti i Carabinieri stilavano verbale  dettagliato di quanto accaduto.  

Intanto la  responsabile del pronto soccorso viste le mie condizioni di salute e attesa l’urgenza di effettuare subito un’ecografia per accertare lo stato delle cose, richiedeva l’invio di un’ambulanza per il trasferimento immediato al vicino nosocomio di Frosinone.

Verso le ore 13.00 circa giungeva al pronto soccorso il Dott. S. insieme alla nefrologa del reparto di Anagni che informati dell’accaduto, e vista l’urgenza, provvedevano personalmente a trasferirmi nel loro reparto e ad effettuare l’ecografia la quale evidenziava la presenza di un calcolo renale.

Alle ore 13.30 venivo trasferito nel nosocomio di Frosinone, dove venivo sottoposto a visita urologica.

 

Egregio direttore questa mail oltre che una denuncia di quanto accaduto vuole essere soprattutto uno sfogo,

a mente lucida la domanda che Le pongo è come è possibile che un dottore si rifiuti di adempiere al proprio dovere?

Come può un medico che ha scelto di dedicare la propria vita a salvaguardia della salute dei cittadini restare indifferente di fronte al dolore di una persona e con la stessa disumanità e indifferenza rifiutarsi di eseguire un esame, che tali sofferenze potrebbe alleviare.

Di questa brutta esperienza, mi restano due sentimenti diametralmente opposti, ma assolutamente emblematici. Da una parte la paura per la leggerezza e l’indifferenza con la quale alcuni medici tranquillamente si rifiutano di effettuare degli esami che in alcuni casi potrebbero rilevarsi decisivi per la vita umana, e dall’altra la rabbia perché si permette a questi soggetti di giocare con la vita dei malati.

A questi medici vorrei dire dove è finito il Giuramento di Ippocrate, il codice deontologico medico su cui ogni medico è tenuto a giurare all’inizio della sua professione, che in alcuni suoi articoli cita testualmente: “giuro di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale” “giuro di prestare assistenza d’urgenza  a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente “ “di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione”.

Mi auguro che saranno presi i dovuti provvedimenti e che nessuno, meno fortunato, debba più incorrere in tali episodi.

Ringrazio il medico del Pronto Soccorso di Anagni e il resto del personale medico e paramedico presente nella struttura che mi ha assistito con competenza, impegno e dedizione.

Mi riservo sin da ora di adire  le vie legali qualora sussistano atti di omissione e negligenza.

        Cordiali saluti.

 

                                                                          Gianluca G.

 

 

 

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