
Da una settimana è funzionante presso il Presidio ospedaliero di Anagni il preannunciato Pat che significa:
Presidio Ambulatoriale territoriale. Il Pat è un servizio aperto 24 ore su 24 ed è gestito dai medici di medicina
generale. Per il momento però, a parte qualche comunicato stampa, nulla indica che all’interno dell’ex Ospedale di
Anagni esista un tale servizio, come si evince dalla foto della tabella segnaletica posta all’ingresso della struttura
anagnina. Il Pat, come abbiamo più volte annunciato, con molta probabilità, andrà a sostituire il Punto di primo
intervento, ciò che rimane ancora funzionante dell’ex Pronto soccorso anagnino. Le prestazioni che il Pat eroga sono
comunque molto al di sotto di quello che può offrire il Punto di primo intervento: prescrizione di farmaci, certificati
medici, medicazioni ( neanche i punti di sutura), attivazione del 118 medicalizzato. Cosa quest’ultima che ovviamente si può fare anche da casa chiamando il numero telefonico di emergenza 118.
Pare che i medici del Pat vengano retribuiti durante i giorni feriali e la notte con 27.46 euro ad ora e sabato e domenica e festivi con 34.37 euro ad ora. Le stime degli esperti calcolano che il Pat costerebbe all’ azienda asl di Frosinone 350 mila euro l’anno, contro gli attuali 160 mila del Punto di primo intervento. Saltano fuori quindi cifre esagerate anche alla luce delle prestazione che vengono erogate. Come è successo più volte negli ultimi giorni, se al PPI arriva un dolore toracico viene attuato il protocollo del dolore: tracciato ECG, prelievo degli enzimi ecc., nel PAT, il paziente viene solamente visitato e inviato all’ ospedale più vicino.
Se dovesse rimanere solo il Pat presso il presidio ospedaliero di Anagni, verrebbe sottratto un ulteriore
importante servizio ai cittadini della zona nord del frusinate. Anche questo temporaneamente però: sembra infatti
che anche il PAT sia destinato a durare poco, forse un anno. Dopo di che rimarrà solo il nulla!